mercoledì 14 novembre 2012

LUNEDI' 5 Novembre

Il Laboratorio B.E.Y. si è riunito
(con un poco di assenze per le varie
persone del Gruppo di ELISH
- www.elish.it -
già partite per andare alla Con di
Lucca Comics & Games 2012.
Si è lavorato sul 'TESTO' e sulla sua
capacità espressiva indipendente dal 'significato'
ma dal 'senso' emotivo della narrazione.
Così si sono praticati gli Esercizi
dell'Eso-Teatro sulle VOCALITA' SIGNIFICANTI:
La "A" come luogo pieno della Certezza,
della Forza interiore, del Possesso e della
Identità (con un atteggiamento statuario,
marcato e ampio, con il passo largo,
la testa frontale, le braccia allargate e
frontali). Una sorta di Statua di
Gengis Khan, un conquistatore.
La "A" centrata è diventata CERTEZZA
del Presente; la "A" lanciata in avanti
è stata visualizzata come un grande vassoio
che viene sporto al FUTURO, un 'Servizio', un COMPITO
o quasi un ORDINE/CONSIGLIO dato ai posteri;
infine la "A" retroattiva, con la schiena e la testa
flesse al PASSATO, con malinconia, e certezza
oramai abbandonata, immutabile.
Poi si è lavorato sul concetto opposto della
PRESENZA (L'Essere Shakespeariano) sulla
MANCANZA (il Non Essere, il Dubbio). Così il corpo
è divenuto come un Filo di fumo, una linea sottile e tenue,
tremolante e verticale, leggera e invisibile che soffia
una sottile e tenue "I" di incertezza, dubbio, paura
e nascondimento.
La "I" del PRESENTE è stata osservata come indecisione
e timore.
La "I" versata in avanti del FUTURO sottolinea invece
un incutere paura, un enigma, un segreto da scoprire.
La "I" del passato è un Mistero, un dubbio oramai tragicamente
chiuso, quasi un Dogma o Maledizione. Ma anche un atteggiamento
ironico e autoclassificante.
L'ultimo SUONO analizzato è stata la "U", legata al Cerchio,
al VIAGGIO alla Esperienza. Ma NON un viaggio di
conquista e di Controllo (più vicino alla "A") ma una "U" di
essere stupiti e attraversati dal Reale, trascinati, confusi e
sconvolti dal flusso del Tempo e dello Spazio.
La "U" non ha dimensioni reali nello Spazio, poichè
semplicemente si flette in ogni verso continuamente,
cambiano sonorità, verso e ritmo.
Questo lavoro fisico, vocale ed energetico, si è immediatamente
'praticato' sul Testo Teatrale della CANZONE dei PALLOTINI:
("UBU CORNUTO" Atto I Scena VI - Pag. 77 Ediz. Adelphi)
"NOI SIAMO I PALOTINI
NOI SIAMO I PALOTINI
ABBIAM CEFFI CONIGLIESCHI
MA, ABILI E COSTANTI,
UTTIDIAMO I BENESTANTI:
NOI SIAMO I PA
NOI SIAMO I TINI
NOI SIAMO I PA-LO-TINI!"

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