martedì 26 maggio 2009

ARSENICO e VECCHI MERLETTI

Si inaugura quest'anno il Laboratorio SENYOR!

Gentile pubblico.
Dopo 7 anni di Laboratorio Ludyka per le Giullarate di Viterbo!
Al 4° anno di esperimenti con i Saltymbanco!
Di contrasto con lo scioglimento del Gruppo Yogurt (al suo 6 anno di vita)
divenuto una piccola cellula semi-nuova (molti suoi componenti
sono migrati in Tempesta o in Caryllon, o semplicemente si
sono allontanati dalla pedagogia/regia di Vania Castelfranchi)
.... quest'anno si inaugura il primo esperimento del
nuovissimo LABORATORIO SENYOR (per adulti) del Merc pomeriggio!
Venite ad accogliere il loro primo gioco!
VEN 29 ore 21.00
DOM 31 ore 18.00

mercoledì 20 maggio 2009

Sta arrivando "3 Pass(zz)i alL'INFERNO"!

Performance teatrale giocosa e carnevalesca che, prendendo

spunto dall’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri,

ne sottolinea i movimenti spirituali, il gioco scenico dei Gironi e

delle Spirali, la caotica e vorticosa danza dei dannati e dei diavoli,

l’urlo, il silenzio e persino il Canto dei più rivoltosi; 

a dimostrazione di un’estrema vitalità che, seppur punita ed

imprigionata, resta lucente e stimolante anche per noi viventi.

Il pubblico sperduto, in veste di sguardo poetico di Dante, seguirà

la musica, incarnazione della poesia di Virgilio e guida della performance,

per visitare i molti luoghi e tempi dell’Inferno, intrecciandosi con

altri spettatori e attori, inoltrandosi nei meandri

del Teatro ed incontrando di volta in volta differenti gruppi di interpreti

provenienti dai 3 percorsi laboratoriali

Saltymbanco, Ludyka e Yogurt facenti parte del B.E.Y.

(il Banjar di Esoteatro Ygramul) unitisi in questa rara

occasione con l’ausilio del Laboratorio Ludykantes, dei musicisti dal vivo e la

conduzione di Vania Castelfranchi…. tutto per dar vita all’Inferno!

 

Prenotatevi per uno dei nostri 6 smarrimenti infernali, lasciate il vostro nome

a Caronte (SMS al 3922683003) e verrete suddivisi in Schiere e traghettati ai Gironi.

Buona perdita della  diritta via!

 

domenica 3 maggio 2009

Viaggi all'AQUILA e prime testimonianze!

Ecco le prime documentazioni dei nostri Viaggi all'Aquila!

Mercoledi' 22 Aprile :

leggete il Blog o vedete il filmato su youtube:

http://www.youtube.com/watch?v=HQSRPTNPCNs

Venerdi' 1 Maggio:

Articolo sul Corriere della sera di Giovedi' 30 Aprile

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_aprile_30/solidarieta_deleo-1501311067480.shtml

SOLIDARIETà da san basilio

Primo maggio, teatro fra i terremotati

Attori e giocolieri: una carovana da Roma all'Abruzzo
per portare aiuti e sorrisi nei borghi più colpiti

 

I teatranti di Ygramul nelle tendopoli abruzzesi
I teatranti di Ygramul nelle tendopoli abruzzesi
Una carovana di sorrisi per i bimbi delle tendopoli. Il primo maggio il Teatro Ygramul organizza una gita all'Aquila per portare un po' di serenità alle famiglie cui il terremoto ha strappato via casa e abitudini di una vita. Partendo da Roma con quattro auto e un furgone, i partecipanti alla spedizione - in tutto 15 tra attori, giocolieri e teatranti abituati lavorare nelle realtà più difficili - porteranno aiuti materiali ai vari accampamenti, ma anche giochi e laboratori creativi per i più piccoli costretti a passare le giornate in mezzo al fango.

SPETTACOLI NELLE TENDOPOLI - «Abbiamo scelto le tendopoli più piccole - spiega Vania Castelfranchi, regista di Ygramul e coordinatore delle operazioni - perchè vogliamo evitare la burocrazia e stabilire un rapporto diretto con le persone, mamme e bambini soprattutto. Abbiamo intenzione di organizzare un viaggio al mese e, di volta in volta, chiederemo direttamente ai nostri referenti sul posto di cosa hanno bisogno».

SPEDIZIONE ESPLORATIVA - Il teatro Ygramul ha già compiuto una prima spedizione nelle zone del terremoto, raccontata in un blog che ne descrive le diverse tappe: da Colle di Rojo (dove è stata piantata una tenda-ludoteca) a Genzano, da Onna a Paganica, da Tempera ad Avezzano. «Siamo partiti lo scorso 22 aprile - aggiunge Vania - portando un bel po' di materiale che avevamo raccolto nel nostro teatro (a San Basilio, quartiere sulla Nomentana) seguendo una lista della Protezione Civile. Quando poi siamo arrivati lì, però, ci siamo resi conto che non servivano tanto pannolini e prodotti per l'igiene, ma cavi di alimentazione per accendere la luce e le stufe nelle singole tende. Stavolta siamo più attrezzati e porteremo anche torce elettriche, necessarie per muoversi nel campo quando cala il sole».

MANGIAFUOCO E GIOCHI DI GRUPPO - Oltre agli aiuti materiali, il primo maggio la carovana Ygramul organizzerà un vero e proprio spettacolo itinerante tra le macerie. Dalla mattina alla sera, l'intrattenimento sarà dedicato ai bambini e alle famiglie. «Faremo giochi di gruppo, truccheremo i piccoli - anticipa Vania - e ci saranno mangiafuocho e illusionisti. Ma soprattutto, leggeremo fiabe e racconteremo storie sul tema dell'attesa: da quelle indigene a alle filastrocche di Gianni Rodari. Il punto più importante, infatti, è che la ricostruzione non sarà veloce. Queste famiglie dovranno abituarsi alla vita in un campo e i bambini dovranno aspettare per riavere una vita normale. Lo scopo del nostro lavoro è proprio evitare che l'attesa si trasformi in rabbia e frustrazione. Vogliamo che nelle tendopoli si repiri un clima positivo, voglia di reagire insieme».
L'approccio Ygramul è innovativo ed è stato sperimentato in diverse occasioni, diverse tra loro e lontane geograficamente. «Il nostro è un teatro antropologico di intervento sociale - spiega Vania - . In altre parole, scegliamo un argomento e ci lavoriamo su fino a creare uno spettacolo che poi portiamo nelle zone più remote cercando di intrecciare il nostro punto di vista occidentale con quello delle popolazioni locali. Ad esempio, abbiamo lavorato con il tema dell'Aids e della malaria in Malawi. Siamo andati in Amazzonia e nel Mato Grosso per parlare dei diritti degli indigeni. E a Bali abbiamo portato lo spettacolo sul turismo sessuale. Ogni viaggio è stato per noi un'esperienza antropologica e culturale unica, un modo per confondere le strade e contaminare i linguaggi. Il prossimo sarà in Mongolia dove affronteremo con la popolazione locale il problema dell'urbanizzazione».

Carlotta De Leo
30 aprile 2009